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I commercialisti “per due anni hanno giocato un ruolo centrale”: ora bisogna creare i presupposti per “migliorare la loro condizione”

A tu per tu con Domenico Molisso, presidente ANC Nola: "Svolgere la nostra professione di commercialista è stata una vera e propria corsa ad ostacoli, nella quale molti di noi, purtroppo, sono rimasti indietro e altri non ce l’hanno fatta. È a loro che deve andare il nostro primo pensiero quando volgiamo lo sguardo verso il futuro"

Trovare una quadra tra il ruolo che i commercialisti hanno giocato durante tutta la fase pandemica e il ritorno a un mondo meno covid-centralizzato. Ma anche il riconoscimento del professionista che in questi anni ha svolto un ruolo chiave per la crescita dell’intero Paese e le occasioni per migliorare una vita professionale fatta di un numero eccessivo di scadenze e adempimenti. Senza dimenticare il territorio, quello del Nolano, dove il nuovo ODCEC è chiamato alla sfida di rilanciare la categoria: a tu per tu con Domenico Molisso, presidente dell’ANC Nola e Consigliere dell’ODCEC di Nola.

Dottor Molisso, il ruolo dei commercialisti è stato centrale, soprattutto negli ultimi due anni legati alla pandemia. Ora che la situazione torna alla normalità, come si è stabilizzato il vostro ruolo  quali sono le cose che, sulla scorta dell’esperienza maturata, andrebbero riviste, anche in termini di scadenze e procedure?
“Il periodo pandemico è stato un periodo molto impegnativo e stressante per la categoria. Svolgere la nostra professione di commercialista è stata una vera e propria corsa ad ostacoli, nella quale molti di noi, purtroppo, sono rimasti indietro e altri non ce l’hanno fatta. È a loro che deve andare il nostro primo pensiero quando volgiamo lo sguardo verso il futuro e verso le nuove sfide per la categoria, che sebbene siano tante e complesse, con impegno e perseveranza – e soprattutto unità di intenti di tutta la categoria – si possono vincere. In questi due anni, il ruolo del commercialista è stato davvero centrale: ci siamo improvvisati in tutta una serie di adempimenti professionali nuovi che hanno permesso ai nostri clienti di continuare la loro attività imprenditoriale. Inoltre abbiamo completamente stravolto il nostro modo di lavorare: smart working, webinar, sale riunioni virtuali hanno cambiato il modo di interagire non solo con i clienti, ma anche con colleghi. Spesso gli incontri che si facevano nei vari convegni di aggiornamento professionale, oltre al momento conviviale, rappresentavano anche momenti di confronto professionale. Chiaramente queste nuove forme di meeting e sale riunioni virtuali, possono generare anche aspetti positivi. Oggi che la pandemia sembra lasciarci lentamente, per farci tornare – speriamo – a titolo definitivo alle nostre vecchie abitudini, bisogna pensare che queste nuove modalità operative possono trovare ancora spazio, ma senza esagerare perché credo che il contatto fisico resti sempre fondamentale, cosi come una stretta di mano o uno sguardo d’intenti. La nostra professione negli ultimi anni è stata invasa di scadenze e di nuove procedure: solo per questo mese di giugno sono state contate oltre 150 scadenze fiscali. Così non si può andare avanti, e personalmente sia per il nuovo ruolo di Consigliere dell’Ordine dei Commercialisti di Nola ora e presidente dell’ANC di Nola, continuerò a battermi per cercare di migliorare le condizioni di noi commercialisti, per cercare  di migliorare la qualità della nostra vita professionale che si riflette su quella privata”.

Non è ancora certa la proroga della decontribuzione per il Sud, che scade a fine mese. In quanti hanno aderito e come pensa misure del genere abbiano concrete ripercussioni sull’occupazione, in particolare in alcuni territori complessi come quello in cui opera?
“La decontribuzione Sud introdotta con il Decreto Agosto nel 2020 prevede questa agevolazione contributiva rivolta alle imprese operanti nelle aree più svantaggiate del Paese per favorire l’occupazione. La misura del contributo prevede uno sgravio contributivo pari al 30%, attualmente l’incentivo è ufficialmente valido e richiedibile fino al 30 giugno 2022, come confermato dalla stessa Commissione europea. Il Governo è attualmente al lavoro per fare in modo di garantire una nuova proroga. Il Ministro per il Sud ha dichiarato che si impegnerà affinché l’agevolazione sia ‘stabilizzata‘ nel medio periodo, così da rappresentare un sostegno strutturale al rilancio dell’occupazione nel Mezzogiorno, in particolare di quella giovanile e femminile. Condivido appieno il suo pensiero: Politiche per il lavoro come questa sono fondamentali per la crescita del tessuto imprenditoriale, anzi se possibile andrebbero rafforzate perché solo la riduzione contributiva del costo del lavoro può agevolare l’occupazione nel nostro territorio, infatti una delle misure che più hanno prodotto risultati ai fini occupazione è stata la compianta legge 407/90 che prevedeva l’esonero contributivo per i primi tre anni di occupazione del dipendente”.

Domenico Molisso

Tra qualche mese entrerà in vigore il programma GOL, come pensa aiuterà le politiche per il lavoro e l’inserimento dei giovani?
“Il Programma GOL, Garanzia Occupabilità Lavoratori (2021-2025) si inserisce nell’ambito della Missione 5, Componente 1, del PNRR, la sezione del Piano dedicata alle politiche del lavoro, finanziato con 4,4 miliardi di Euro. Si tratta del perno dell’azione di riforma nell’ambito delle politiche attive del lavoro, che oltre a GOL prevede il varo di un Piano per le nuove competenze, il potenziamento dei centri per l’impiego e il rafforzamento del sistema duale.

Il programma si rivolge a:

  • Beneficiari di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro che, seppur ancora formalmente occupati, risultano potenzialmente in transizione;
  • Beneficiari di ammortizzatori sociali in assenza di rapporto di lavoro;
  • Beneficiari di sostegno al reddito di natura assistenziale per i quali sia prevista una condizionalità (es: percettori RdC);
  • Lavoratori fragili o vulnerabili: giovani NEET (meno di 30 anni), donne in condizioni di svantaggio, persone con disabilità, lavoratori over 55;

 Il programma prevede 5 tipi di intervento

  1. il Reinserimento lavorativo: per coloro più vicini al mercato del lavoro, servizi di orientamento e intermediazione per l’accompagnamento al lavoro;
  2. l’aggiornamento formativo (upskilling): per lavoratori più lontani dal mercato, ma comunque con competenze spendibili, interventi formativi richiesti prevalentemente di breve durata e dal contenuto professionalizzante;
  3. riqualificazione (reskilling): per lavoratori lontani dal mercato e competenze non adeguate ai fabbisogni richiesti, formazione professionalizzante  più approfondita, generalmente caratterizzata da un innalzamento del livelli di qualificazione/EQF rispetto al livello di istruzione;
  4. lavoro e inclusione: nei casi di bisogni complessi, cioè in presenza di ostacoli e barriere che vanno oltre la dimensione lavorativa, oltre ai servizi precedenti si prevede l’attivazione della rete dei servizi territoriali (a seconda dei casi, educativi, sociali, socio-sanitari, di conciliazione) come già avviene per il Reddito di cittadinanza (e prima per il REI);
  5. ricollocazione collettiva: valutazione delle chanches occupazionali sulla base della specifica situazione aziendale di crisi, della professionalità dei lavoratori coinvolti e del contesto territoriale di riferimento per individuare soluzioni idonee all’insieme dei lavoratori stessi.

Questo programma molto ambizioso deve essere ben sfruttato dai lavoratori che avranno la possibilità di formarsi  in modo che possono essere appetibili sul mercato del lavoro”.

Quale ruolo giocano i commercialisti sulle Politiche attive per il lavoro? E che spazi ci sono ancora per mettere le competenze dei commercialisti a sistema?
“Il commercialista gioca un ruolo propositivo sulle Politiche attive per il lavoro, proprio nella proposizione dello strumento, sia per il proprio studio professionale che per le società assistite:

  • svolge un’attività di supporto nella disamina dei requisiti aziendali e assunzione personale;
  • svolge inoltre un’attività ricognitiva per eventuale accesso ai contributi sulle assunzioni pregresse.
  • spetta al commercialista la proposizione domanda e la verifica assegnazione e adempimenti successivi;
  • verifica ammissione regime degli aiuti di stato e aiuti compatibili con regola De Minimis; 
  • calcolo ammontare contributo max richiedibile e impatto sul budget del costo del lavoro 

 Il ruolo del commercialista è un ruolo fondamentale: questo deve essere chiaro alle Istituzioni, che molto spesso mettono in campo delle misure agevolative, delle politiche attive che, seppure abbiano una loro valenza per le aziende, rimangono solo sulla carta perché non arrivano in maniera diretta a chi sono rivolte. Il coinvolgimento del commercialista, che ben conosce le esigenze delle aziende, nella fase di predisposizione delle misure agevolative fa sì che queste arrivino direttamente dove realmente destinate”.

Sono passate le prime settimane dall’insediamento del nuovo ODCEC di Nola. A che punto siamo nel cambiamento auspicato? Quali i passi già fatti e quali ancora da fare?
“Si, è passato pochissimo tempo dall’insediamento del consiglio dell’Ordine di Nola, dopo una lunga ed estenuante campagna elettorale durata oltre due anni; non dobbiamo parlare di cambiamento almeno per quanto riguarda l’Odcec di Nola, la lista di cui facevo parte, capeggiata dall’attuale presidente Felice Rainone ha il proprio motto ‘Continuità e Innovazione‘, continuità nel proseguire l’ottimo lavoro del precedente presidente Domenico Ranieri e innovazione perché tutto è migliorabile con nuove idee e programmi. Questo inizio di mandato è stato abbastanza duro: stiamo riattivando i contatti, sospesi negli ultimi tempi anche per il periodo pandemico vissuto, con gli enti con cui ci interfacciamo: Agenzia delle Entrate, Agenzia Entrate e Riscossione, Inps, Inail e CCIAA, commissione tributaria Provinciale e Regionale. A tal proposito, è stato attivato un protocollo di intesa con l’Inps sede di Nola attraverso il quale i colleghi commercialisti che non riescono a risolvere i problemi dei loro clienti attraverso i canali istituzionali dell’Istituto potranno richiedere tramite l’Ordine un appuntamento telefonico o web per la risoluzione del problema che molto spesso rimaneva inevaso. A questo proposito è doveroso ringraziare l’attuale Direttore dell’Inps di Nola, Daniela Silvestris, che subito si è mostrata disponibile a collaborare con l’Odcec di Nola per cercare di migliorare il lavoro dei nostri colleghi che hanno quotidiani rapporti con l’istituto”.

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