Fisco

Fattura elettronica per i forfettari, obbligo dal 1 luglio 2022. Ma come si applica?

Anche i regimi agevolati avranno ora l'obbligo di emettere fattura elettronica. Esclusi solo i redditi sotto i 25mila euro.

Nel decreto recentemente approvato in Consiglio dei Ministri c’è l’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari. La misura, tanto discussa e ormai attesa, trova spazio tra i 45 punti per andare incontro alle richieste del PNRR. Inoltre, era praticamente annunciata dopo l’ok della Commissione europea a fine dello scorso anno che ha espresso parere favorevole alle richieste italiane.

La bozza prevede l’obbligo di emettere fattura elettronica dal 1 luglio 2022. Anche in questo caso, come per l’obbligo di accettare i pagamenti con POS, si tratta di fatto di una brusca accelerata rispetto alle precedenti deadline. Ed è proprio questa fretta che potrebbe rappresentare un problema. Ma andiamo con ordine.

Obbligo di fatturazione elettronica dal 1 luglio, chi riguarda

Regime forfettario

L’obbligo di fatturazione elettronica al 1 luglio è esteso a tutti quelli che fino a questo momento ne erano esonerati: parliamo di tutte le partite IVA a regime forfettario che applicano la cosiddetta flat tax (al 5 o 15 percento a seconda dell’anzianità). Inizialmente previsto indistintamente per tutti, dopo l’opposizione della Lega e soprattutto del Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, l’obbligo si applicherà (secondo bozza) solo a chi supera i 25mila euro di reddito. Almeno fino al 2024, data in cui lo switch dovrebbe essere effettivo per tutti.

Si stima quindi che circa 800mila partite IVA restino ancora fuori dall’obbligo di produrre fattura elettronica.

Altri casi

Rientreranno nell’obbligo di fattura elettronica anche le ASD (Associazioni Sportive Dilettantistiche) e gli Enti del Terzo Settore che abbiano proventi entro i 65mila euro da attività commerciale.

Il periodo di transizione

Per favorire questa transizione dalla carta alla e-fattura è previsto un periodo di transizione verso l’obbligo di fatturazione elettronica. In questo periodo di tre mesi, da luglio a settembre prossimo, il normale tempo che intercorre tra la cessione del bene e della prestazione e l’emissione di fattura di 12 giorni invece si estende al mese successivo senza intercorrere nelle sanzioni per tardiva emissione della fattura in vigore.

Il cambio in corsa: chi è contrario

Modifiche al regime fiscale nell’anno fiscale in corso lascia perplessi in parecchi. Riccardo Alemanno, dellIstituto Nazionale Tributaristi, annuncia infatti che chiederanno al Governo “la non applicazione delle sanzioni per tutto il secondo semestre 2022 e non come attualmente sembrerebbe normato solo su base mensile per il primo trimestre di applicazione, portando quindi l’obbligatorietà a regime dal 1 gennaio 2023“.

Nel mirino anche il limite dei 25mila euro. Continua Alemanno: “Le bozze visionate contengono differenziazioni che comportano complicazioni e confusione nonché una discriminazione tra soggetti che se applicano il regime forfettario non sono certo strutturati, indipendentemente dai ricavi dichiarati. Allora perché 25 mila euro e non 26 o 30 mila? Ritengo che, in ambito fiscale, si debba evitare di porre paletti la cui rigidità comporta inevitabilmente discriminazioni“.

Enrico Parolisi

Giornalista, addetto stampa ed esperto di comunicazione digitale, si occupa di strategie integrate di comunicazione. Insegna giornalismo e nuovi media alla Scuola di Giornalismo dell'Università Suor Orsola Benincasa. Aspirante re dei pirati nel tempo libero.

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