Lavoro

Naspi 2022, ecco come funziona

Semplificato l'accesso e ridefinito il meccanismo di riduzione: ecco come cambia la Naspi 2022. E si può usare anche per avviare la propria attività autonoma.

Semplificazione dei requisiti d’accesso e ridefinizione del meccanismo di riduzione, anche in base all’età anagrafica del richiedente: questi i principali accorgimenti apportati alla Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), l’indennità di disoccupazione mensile erogata a chi perde il lavoro per cause indipendenti dalla propria volontà. Entriamo nel dettaglio.

Cosa è la Naspi

NASpI, acronimo di Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, sostituisce l’Aspi e la miniAspi ed è di fatto l’indennità di diosccupazione prevista dallo Stato italiano, un sostegno economico riservato mensilmente a chi non ha più un lavoro, come per chi viene licenziato e per chi subisce la chiusura dell’azienda dove lavorava. La Naspi è stata introdotta con l’articolo 1 del decreto legislativo 22/2015, andando a sostituire le precedenti misure a supporto delle persone in stato di disoccupazione, con validità dal 1 maggio 2015 in poi.

Oltre a dover perdere il proprio lavoro in maniera involontaria, per accedere alla Naspi è necessario che il beneficiario nel momento della perdita del lavoro avesse un rapporto di lavoro subordinato (dipendenti a tempo indeterminato o determinato di privati; dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni; persone con contratto di apprendistato; soci lavoratori di coop che hanno allo stesso tempo un rapporto di lavoro subordinato con la stessa realtà; personale artistico, sempre in caso di un rapporto lavorativo di tipo subordinato).

Sono invece esclusi dalla possibilità di ottenere l’indennità non solo i lavoratori della Pubblica amministrazione con contratto a tempo indeterminato ma anche i lavoratori extracomunitari titolari di permesso di soggiorno per lavori stagionali o chi ha raggiunto i requisiti necessari per andare in pensione, sia nel caso di pensione di vecchiaia o anticipata. Esclusi dalla Naspi anche i titolari di assegni di invalidità.

Importi Naspi 2022

La Naspi si calcola in base alla retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni. Definito dall’Inps l’importo di riferimento (per il 2022 è 1.250,87 euro), la Naspi corrisponde mensilmente a:

  • al 75% dello stipendio se questo è inferiore a 1.250,87 euro;
  • al 75% di 1.250,87 euro + il 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e i 1.250,87 euro (se lo stipendio di partenza è superiore ai 1.250,87 euro).

Es. 1: se percepivo uno stipendio (retribuzione imponibile ai fini previdenziali) di 1.200 euro, la mia Naspi sarà il 75% dei 1.200 euro, ossia 900 euro mese.
Es. 2: se percepivo uno stipendio di 1.500 euro, la mia Naspi sarà 938,15 (il 75% dell’importo di riferimento) + 62,28 euro (il 25% della differenza tra retribuzione e importo di riferimento) per un totale di 1.000,43 €.

Per quanto riguarda la misura esatta della Naspi, la misura è calcolata quindi sulla base della retribuzione imponibile divisa per il numero di settimane di contribuzione e moltiplicata per il coefficiente numerico 4,33.

L’importo mensile della Naspi non deve essere mai superiore al limite massimo definito dall’Inps. Nel 2022, questo sarà di 1.360,77 euro (leggermente più alto del 2021).

Naspi 2022 e riduzione mensile

La Naspi si riduce del 3% ogni mese a partire dal primo giorno del sesto mese di fruizione, mentre comincia a ridursi dall’ottavo mese se chi la riceve ha più di 55 anni.

Per i casi di disoccupazione avvenuti fino al 31 dicembre 2021 invece il cosiddetto décalage avviene a partire dal quarto mese di fruizione. La precedente normativa (riduzione del 3% ogni mese a decorrere dal primo giorno del quarto mese di fruizione) si applica alle cessazioni avvenute fino alla data del 31 dicembre 2021, anche se l’indennità Naspi viene percepita negli anni 2022 e 2023.

Revoca della Naspi

La Naspi viene revocata se il beneficiario:

  • non è più disoccupato, in particolare se intraprende un’attività di lavoro subordinato per più di sei mesi e non invia la comunicazione del reddito presunto che suppone di ottenere (tale comunicazione va inviata a Inps entro un mese dall’avvio dell’attività);
  • non invia entro un mese dalla domanda di accesso alla Naspi la comunicazione del proprio reddito annuo che pensa di ottenere da lavori subordinati part time ancora attivi;
  • non invia la stessa comunicazione dei punti precedenti ma in relazione all’avvio di un’attività autonoma o parasubordinata;
  • non partecipa alle attività di orientamento lavorativo dei centri dell’impiego;
  • si trova nelle condizioni di ottenere l’assegno di invalidità (e non sceglie la Naspi);
  • può andare in pensione.

Cosa cambia nella Naspi 2022

La disciplina della Naspi è stata “ritoccata” attraverso La Legge di Bilancio 2022. In particolare, sono stati semplificati i requisiti di accesso alla prestazione ed è stato ridefinito il meccanismo di riduzione della prestazione Naspi 2022 anche in base all’età anagrafica del richiedente.

Semplificazione dei requisiti

Vediamo, nello specifico, cosa cambia quest’anno. I requisiti: tra le novità introdotte c’è la semplificazione e l’alleggerimento dei requisiti per beneficiare, dal 1 gennaio 2022, della prestazione con l’eliminazione delle 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione.

Accesso alla Naspi 2022 per gli operai agricoli

Con le modifiche apportate dalla Legge di bilancio 2022 la Naspi è ora previsa anche per gli operai agricoli a tempo indeterminato delle cooperative e loro consorzi “che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci”. Fino al 2021, invece, gli operai agricoli erano esclusi dall’accesso alla Naspi, sia con contratti a tempo indeterminato che determinato.

Usare la Naspi 2022 per avviare la propria attività lavorativa autonoma

Una delle maggiori novità per chi ha diritto alla Naspi 2022 è la possibilità di richiedere la liquidazione anticipata, in un’unica soluzione, dell’importo complessivo del trattamento che gli spetta e non ancora erogato.

Questa liquidazione anticipata dell’indennità Naspi viene riconosciuta esclusivamente a chi intende avviare un’attività di lavoro autonomo (a patto che non si tratti di collaborazione coordinata e continuativa), avviare un’impresa individuale oppure sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa nella quale il rapporto mutualistico ha come oggetto la prestazione di attività lavorative da parte del socio.

Enrico Parolisi

Giornalista, addetto stampa ed esperto di comunicazione digitale, si occupa di strategie integrate di comunicazione. Insegna giornalismo e nuovi media alla Scuola di Giornalismo dell'Università Suor Orsola Benincasa. Aspirante re dei pirati nel tempo libero.

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