Lavoro

HR, Jobtech: nel 2022 boom di offerte di lavoro via web

In 12 mesi raddoppiate quasi le offerte digitali, stando all'Osservatorio dell'agenzia per il lavoro meneghina.

In questo strano anno che stiamo vivendo, con la pandemia che piano piano esce dalle nostre vite con tutta la sua invasività, ma lasciando ai lavoratori nuove consapevolezze, e con questo strano tira e molla tra una forte richiesta di lavoro inevasa e al contempo fenomeni come quello delle Grandi Dimissioni, c’è qualcuno che conferma quanto la congiuntura sopra citata poteva lasciar presupporre senza nemmeno troppi sforzi di immaginazione.

Jobtech, agenzia per il lavoro meneghina, ha condotto un’analisi sui suoi portali verticali (e digitali) e ha così scoperto che in un anno la richiesta è “esplosa”. Stando al campione che insitamente l’agenzia rappresenta, le offerte di lavoro sono cresciute rispetto allo scorso anno del 46,3%: in pratica, per ogni due offerte di lavoro di un anno fa oggi se ne contano tre.

Jobtech ha condotto un’analisi su un campione raccolto, parliamo di circa 50mila utenti attivi sui portali verticali (e digitali) dell’agenzia e sulle principali piattaforme esterne di ricerca lavoro, analisi condotta da un suo Osservatorio (interno) sul mercato del lavoro in somministrazione. Dati che vanno quindi presi con le pinze ma che offrono alcuni spunti di riflessione e, volendo, anche qualche conferma.

Il primo riguarda la questione donne. Ancora una volta è la quota rosa quella predominante (in un mero calcolo binario) in termini di ricerca di lavoro. Stando però alle rilevazioni Jobtech, questa differenza (che sei mesi fa vedeva una forbice di 26 punti percentuale, 63% contro 37%) si assottiglia riducendosi a 8 punti di distacco percentuale (54 contro 46). Ci sono, chiaramente sempre prendendo a riferimento esclusivo il campione analizzato, più donne laureate che uomini laureati e, più in generale, anche più donne diplomate rispetto agli uomini. Un dato che andrebbe però interpretato in maniera approfondita e che quindi lascia il tempo che trova: se l’Osservatorio Jobtech parla infatti di “maggior propensione agli studi delle donne”, qualcuno potrebbe obiettare anche in un più complesso collocamento delle donne a parità di titolo con i colleghi uomini che quindi sono maggiormente assorbiti dal mercato del lavoro senza doversi iscrivere a piattaforme.

Diversa è invece l’interpretazione dei dati geografici: non sorprende che gli annunci di lavoro per il 75% provengano dal nord Italia (3 su 4) e nemmeno tanto che di questi 3 annunci su 4 quasi uno su tre venga dalla Lombardia. Il Centro conta il 16,1% di offerte, il Sud (con Sardegna e Sicilia) vale l’8,9% del campione. Ed è al nord Italia che Jobtech registra, sulle sue piattaforme, il maggior numero di persone che cercano lavoro: 60,5 percento del totale, contro il 39,5 del resto del Paese.

Infine, inutile dire che sono i millennials secondo Jobtech quelli maggiormente alla ricerca di un lavoro, stando a parametrazioni squisitamente anagrafiche: cresce però il numero di over 40 (occupati o meno) che sono alla ricerca di un’occupazione.

Secondo il fondatore di Jobtech, Paolo Andreozzi: “La prima parte dell’anno è stata ricca di oscillazioni per quel che concerne il mercato del lavoro: gli ultimi dati Istat, relativi a maggio, hanno registrato un calo degli occupati dopo mesi di percentuali positive; preoccupa, inoltre, l’aumento degli inattivi, che raggiungono percentuali leggermente superiori al periodo pre-pandemia”.

“In questa situazione di incertezza – aggiune – è bene lavorare per colmare quel mismatch tra domanda e offerta di lavoro che esiste (i nostri dati lo dimostrano) e che va gestito quanto prima, per dare alle aziende nuova forza lavoro e ai lavoratori, in primis i più giovani, opportunità di indipendenza e realizzazione. Infine, dobbiamo risolvere con urgenza la drammatica spaccatura Nord-Sud, che è ben lontana dall’essere ricucita nonostante sia oggetto di dibattito da decenni e cardine del PNRR”.

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