Programma GOL, Unica: “Coinvolgere le associazioni di categoria”
Che lo strumento sia potenzialmente determinante per invertire la rotta, soprattutto per quanto riguarda l'occupazione, è un fatto e non a caso le amministrazioni stanno scommettendo forte. Ma secondo il leader di Unica Salerno il programma Gol in tal senso è un vero e proprio toccasana, a patto che le associazioni di categoria siano attivamente coinvolte nel processo.
Coinvolgere le associazioni di categoria anche nella parte operativa del programma GOL. Lo chiede Alessandro D’Amico in qualità di responsabile di Unica Salerno e vicepresidente nazionale della Federazione, unione italiana di micro e piccole imprese del commercio, dei servizi e dell’artigianato.
Secondo D’Amico, il coinvolgimento diretto delle associazioni di categoria nella fase operativa del programma Garanzia Occupabilità Lavoratori permetterà di ridurre – anche e soprattutto sul territorio campano – il disequilibrio fra domanda e offerta di lavoro, spesso causato dalla mancanza delle giuste competenze che sembra essere uno dei grandi temi del mercato del lavoro di oggi.
Il programma Gol è un’azione di riforma prevista dal piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) dell’Italia (Missione 5, componente 1) per riqualificare i servizi di politiche attiva del lavoro. Il programma è attuato dalle Regioni e Province autonome sulla base dei piani regionali (Par) approvati da Anpal (agenzia nazionale politiche attive del lavoro) e sta riscuotendo un grande successo, almeno per quanto riguarda i numeri dell’adesione. Si pensi che solo in Campania sono attualmente poco più di 81mila i beneficiari del programma, che tra l’altro permette ai partecipanti di essere inseriti in percorsi di upskilling e reskilling, per un impiego di risorse pari a 120 milioni di euro.
Che lo strumento sia potenzialmente determinante per invertire la rotta, soprattutto per quanto riguarda l’occupazione, è un fatto e non a caso le amministrazioni stanno scommettendo forte. Gli indicatori in tal senso sono tanti, non ultima l’indagine Randstad che afferma che per ogni 100 disoccupati ci sono 24 posti di lavoro per cui non si trova la risorsa giusta. Ma secondo il leader di Unica Salerno il programma Gol in tal senso è un vero e proprio toccasana, a patto che le associazioni di categoria siano attivamente coinvolte nel processo.
“Il mismatch fra domanda e offerta – commenta Alessandro D’Amico – si può ridurre solo attraverso il coinvolgimento delle associazioni di categoria perché, rappresentando le imprese, possono affiancarle in una verifica puntuale dei bisogni. Attraverso il loro coinvolgimento, anche nella fase operativa del programma, sarà possibile avere una rilevazione chiara delle figure professionali di cui necessitano le aziende in modo da offrire una formazione specifica ai beneficiari del programma e contribuire concretamente a fare incontrare domanda e offerta di lavoro”. Uno dei punti chiave del programma Gol, in capo ai centri per l’impiego, è infatti quello di fornire competenze sì affini al percorso di chi entra nel programma, ma che siano poi spendibili per l’assorbimento nel mercato del lavoro. “Allo stato attuale – sostiene invece D’Amico – permangono purtroppo ancora troppe lacune e dubbi interpretativi, né si intravvedono reali prospettive per una formazione professionale che vada nella giusta direzione”.